- Oggetto:
- Oggetto:
Didattica extrascolastica(mod.2)
- Oggetto:
Non-formal education
- Oggetto:
Anno accademico 2014/2015
- Codice dell'attività didattica
- SCF0491 - 12 cfu (6+6)
- Docente
- Dimitris Argiropoulos (Titolare del corso)
- Corso di studi
- laurea triennale in Scienze dell'Educazione
- Anno
- 2° anno 3° anno
- Periodo didattico
- Secondo semestre
- Tipologia
- Di base
- Crediti/Valenza
- 12
- SSD dell'attività didattica
- M-PED/03 - didattica e pedagogia speciale
- Modalità di erogazione
- Tradizionale
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità di frequenza
- Facoltativa
- Tipologia d'esame
- Scritto
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
Il corso intende introdurre la conoscenza dei modelli e delle tecniche degli interventi educativi in ambito extrascolastico, fornendo gli strumenti di base per l’impostazione, l'elaborazione e l’attuazione dei progetti, orientando l’azione sociale, in termini educativi e in contesti differenti.
- Oggetto:
Risultati dell'apprendimento attesi
Al termine del corso lo studente:
- conosce le premesse metodologiche per sviluppare la prospettiva inclusiva e/o l’integrazione delle persone in condizioni di vulnerabilità;
- conosce l'importanza delle differenze, la logica delle buone prassi, la progettazione partecipata e le linee metodologiche per impostare un progetto socio educativo, secondo la prospettiva inclusiva;
- conosce i principali presupposti culturali e teorici sottesi alla prospettiva inclusiva, che limita le dimensioni marginalizzanti;
- conosce le teorie le metodologie e gli strumenti educativi atti a contrastare i fenomeni di marginalizzazione.
- è in grado di utilizzare strumenti operativi e ricercare materiale e documentazione funzionali alla conoscenza del contesto culturale di appartenenza della persona disabile, marginale e/o deviante;
- é in grado di integrare i propri saperi in funzione dei cambiamenti normativi e delle linee guida internazionali sulle questioni di vulnerabilità marginalità sociale;
- conosce le strutture sociali e culturali presenti sul territorio ed è in grado di attivare con esse scambi e collaborazioni ed è in grado di attivare sinergie tra le diverse agenzie educative per costruire una rete interistituzionale e di prossimità, che supporti la persona in situazione di vulnerabilità
- ha capacità di relazione comunicativa e di mediazione socio educativa sia nel rapporto col singolo soggetto in educazione, sia nel rapporto con gruppi di soggetti in educazione;
- possiede conoscenze e competenze adeguate per interagire con con atteggiamento riflessivo e problematico in situazioni di vulnerabilità – marginalità poiché riconosce i rischi che sono conseguenti alle diverse forme di pregiudizio, di condizionamento e stigmatizzazione sociale e culturale;
- è in grado di analizzare e leggere i bisogni del territorio e di individuare le risorse (individuali, familiari, di rete, di comunità locale) che possono supportare percorsi di intervento
- Oggetto:
Modalità di verifica dell'apprendimento
La Verifica del corso prevede
- la costruzione di una relazione sulle parole chiave presentate e percepite durante le docenze da consegnare al docente prima della prova scritta.
- la prova d'esame scritta prevede l'analisi della documentazione – che sarà fornita contestualmente – di un “caso”, e lo sviluppo di un progetto seguendo una traccia, anch'essa fornita contestualmente. Durante la prova è possibile consultare i testi indicati in bibliografia del corso, nonchè i propri appunti.
La valutazione terrà presente questi punti:
- la comprensione delle richieste contenute nella traccia.
- la correttezza e la chiarezza della lingua scritta.
- il riferimento alla pluralità delle fonti bibliografiche (e non: una sola fonte).
- il criterio di fattibilità del progetto.
- Oggetto:
Programma
Il corso si propone:
- di presentare alcuni fondamentali strumenti concettuali e analitici per lo studio dei Servizi extrascolastici, (Servizi educativi e sociali) in un prospettiva inclusiva che considera i territori, i contesti e le dinamiche di chi affronta difficoltà di disabilità e vive i rischi della marginalità sociale, nel quadro delle politiche e delle loro pragmatiche dello Stato Sociale. Conoscere i contesti educativi, la loro costruzione e gestione, l’accoglienza e la sua pedagogia, le sue dimensioni didattiche in una prospettiva inclusiva.
- si visiteranno gli elementi della complessità sociale in particolare la sua dimensione multiculturale potenziata dall’immigrazione e dalla profuganza che si strutturano in questo Paese e che necessitano letture e paradigmi di analisi per facilitarne la comprensione e che richiedono attenzioni per poter progettare e realizzare trasformandoli in contesti inclusivi.
- sarà presentato il lavoro e l’operatività dell’Educatore impegnato in contesti extrascolastici formali e informali. Attivazioni, prospettive e limiti di una professionalità indispensabile nella complessità istituzionale e sociale e nella gestione delle dinamiche dei processi di marginalizzazione. La centralità di questa figura professionale che interagisce con famiglie, strutture, associazioni e con persone in un sociale non formale.
- si presenteranno i metodi del lavoro dell’educatore, gli strumenti, le conoscenze, le relazioni per intervenire con competenza, nelle relazioni educative, di aiuto e di cambiamento. Strumenti per rimuovere, “aggiustare” l’ignoranza, per andare alla radice di qualsiasi ingiustizia e violenza. Strumenti per problematizzare i bisogni espressi e considerati per soddisfarli e risolverlie costruire alternative alle situazioni percepite come immodificabili. Elaborare un progetto. Intervenire progettando e costruendo progetti. Costruire progetti in situazioni di emergenza con persone che potrebbero avere e non avere un proprio progetto. Strumenti per trasformare le situazione disumanizzanti e per umanizzare relazioni, situazioni e contesti difficili e talvolta i percorsi degli interventi agiti.
- saranno (ri) visitati i linguaggi comunicativi e le mediazioni quali dispositivi operativi che permettono e facilitano l’attuazione di un’azione socio-educativa in contesti di multi problematicità, favorendo e pluralizzando gli approcci collettivi e individualizzati degli apprendimenti. I mediatori e le mediazioni. Approcci e prassi per orientare, istituire e significare i processi educativi, nella molteplicità sostanziale ed espressiva dei bisogni considerati.
- Sarà appunto considerata la dimensione dell’in-contro, educatore – persona (utente /educando) le conversazioni e le reciproche descrizioni e narrazioni. I dettati e le trame istituzionali che investono la quotidianità delle difficoltà e dei limiti ma anche delle risorse delle possibilità nella gestione degli interventi;
- Si esamineranno modalità di valutazione degli interventi extra scolastici;
- si presenterà l’importanza della documentazione e dello scrivere nell’educazione. La documentazione e i suoi riferimenti interdisciplinari e interistituzionali. Documentazione, informazioni ed esplicitazioni indirizzate verso l’utente – educando e i suoi riferimenti contestuali (per es. le famiglie).
Testi consigliati e bibliografia
- Oggetto:
Paulo Freiere (2002; 1971), La pedagogia degli oppressi, Torino, EGA
Sergio Tramma (2005; 2008) L’educatore imperfetto. Senso e complessità del lavoro educativo, Carocci.
Dimitris Argiropoulos (2013), Spigolare parole. Rubare sguardi. Conversazioni con i rom, Firenze, Polistampa.
Julia Kristeva, Jean Vanier (2011) Il loro sguardo buca le nostre ombre, Roma Donzelli editore
Andrea Canevaro (2006), Le logiche del confine e del sentiero. Una pedagogia dell'inclusione (per tutti, disabili inclusi), Erickson., Trento.
G.Colombo, L.Bianchi, E.Cocever, Il lavoro di cura, Carocci, Roma, 2004
Nota Bene: Durante gli incontri saranno indicati articoli, testi e materiale relativo agli argomenti presentati.
- Oggetto:
Note
Il corso è da 12 CFU.
Seguire prima il modulo 1 con la Prof.ssa Bruschi http://educazione.campusnet.unito.it/do/corsi.pl/Show?_id=vryi;sort=DEFAULT;search=%20%7bcorso%7d%20%3d%7e%20m%2f2015%2fi%20;hits=84
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