Vai al contenuto principale
Oggetto:

TFA - Docimologia H - M-PED/04

Oggetto:

Anno accademico 2012/2013

Codice dell'attività didattica
TFA25
Docente
Dott. Cristina Palici (Titolare del corso)
Corso di studi
Tirocinio Formativo Attivo per l'abilitazione all'insegnamento [TFA]
Anno
1° anno
Tipologia
Altre attività
Crediti/Valenza
6
SSD dell'attività didattica
M-PED/04 - pedagogia sperimentale
Modalità di erogazione
Tradizionale
Lingua di insegnamento
Italiano
Modalità di frequenza
Obbligatoria
Tipologia d'esame
Orale
Oggetto:

Sommario insegnamento

Oggetto:

Programma

Valutare gli studenti con prove oggettive e semioggettive

Programma corso TFA2013

Cristina Palici di Suni

 I contenuti sono affrontati in forma generale negli incontri durante il corso e approfonditi in gruppi ristretti con proposte di lavoro. Strumenti, funzioni e criteri di valutazione sono esemplificati anche con riferimento alla valutazione del punteggio e al calcolo degli indici di tendenza centrale.

Le prove oggettive e semioggettive costituiscono il “cuore”  della presentazione che però prende le mosse dal problema valutazione degli studenti nel suo complesso sia pure in una forma alquanto schematica.

La correlazione tra contenuti,obiettivi e tipologie di domande costituisce la fase più impegnativa per la costruzione di una prova oggettiva e su questo concentreremo i nostri sforzi soprattutto in fase di laboratorio.

Vengono dati alcuni suggerimenti per l’uso di software per la correzione delle prove e infine si fa un cenno alle interrogazioni orali, uno strumento di valutazione che, usato correttamente, può costituire un  valido complemento alle prove oggettive.

Metodologia :

presentazione degli argomenti indicati tramite slides  Power Point;

proposte di lavoro per la applicazione dei  suggerimenti introdotti.

 Fonti di riferimento:

testi di Calonghi, Castoldi, Coggi e Trinchero.

“Docimologia” Collana Valutare diretta da C. Coggi e A. Notti Pensa Multimedia Lecce 2002

Per le schede :tesi dott.ssa Bertocchi anno 2000(relatrice prof.ssa Coggi).

Premessa.

Nel piano di lavoro di ogni insegnante è prevista l’indicazione della strategia adottata per la valutazione. Il confronto con i colleghi e le”affinità elettive” tra  docenti anche di altre discipline sono valori aggiunti o ingredienti molto utili per una “ricetta” che voglia tendere alla migliore  formazione dello studente. La quale “ricetta” non sarà mai (come per i risultati per le scienze sperimentali)  la soluzione vera, assoluta  ma una possibile soluzione, la migliore al momento, la più efficace per fare previsioni. L’esperienza di lavoro di un docente porta miglioramenti, cambiamenti radicali, nuove assunzioni  con un controllo all’indietro impegnativo ma anche stimolante per un insegnante  che voglia rendere conto, prima di tutto  a se stesso,  del proprio operato quando valuta .

Formazione permanente: è un processo che si sviluppa nello studente attraverso il lavoro dell’insegnante se quest’ultimo riesce a chiarire agli studenti le competenze che desidera siano raggiunte, se riesce a motivarli, guidarli verso una progressiva autovalutazione, verso la  scelta di “tattiche” di apprendimento efficaci.

Un insegnante ha il dovere di chiarire ai propri studenti le competenze (vedremo in alcune schede cosa intendiamo con questo termine) che devono acquisire in un certo ambito disciplinare.

Deve cercare di motivarli e orientarli.

Deve proporre contenuti e strategie che permettano il successo del contratto formativo che si stabilisce tra la classe e il docente.

La valutazione del profitto ha rilevanza per lo studente ma è un indicatore della qualità del servizio scolastico ed ha, quindi, rilevanza anche per l’insegnante.

La valutazione è un compito difficile: sappiamo tutti per esperienza che essa può mortificare l’iniziativa e il successo, può essere causa di ansia o fornire indicazioni sbagliate sulle competenze dell’alunno.

L’insegnante deve essere pronto in ogni momento a verificare il suo operato, a confrontarsi, a discutere con colleghi ed esperti per rinnovare nel suo lavoro abilità e professionalità.

L’esperienza ma anche la naturale attitudine a trasmettere un insieme di  nozioni e fiducia in se stessi, deve sempre guidare l’insegnante sia esso alle prime esperienze oppure a fine carriera.

In questo senso non è retorico, credo,  parlare di missione nel caso di un lavoro come il nostro.

 

 

Testi consigliati e bibliografia



Oggetto:
Ultimo aggiornamento: 04/04/2014 15:55

Location: https://educazione.campusnet.unito.it/robots.html
Non cliccare qui!